Aumenti su benzina/gasolio: ma quanto guadagna lo Stato sul carburante?
Si registrano dei lievi ribassi sui prezzi della benzina e del gasolio, ma quanto guadagna lo Stato sui carburanti? Gli aumenti prezzi di questi mesi stanno decisamente colpendo negativamente diversi Paesi, tra cui ovviamente non poteva mancare l’Italia. Da settimane i carburanti superano i costi di 2 euro al litro e la situazione sembrava pronta a peggiorare. Ora si parla di lieve flessione dei prezzi. Anche se non ci sono chissà che riduzioni sui prezzi di benzina e gasolio, quei pochi centesimi potrebbero fare la differenza. In molti oggi si chiedono quanto ci guadagna lo Stato quando si tratta di carburanti. Vanno considerati vari dettagli prima di arrivare a una risposta concreta.
Quanto guadagna lo Stato su benzina e diesel
Il prezzo del carburante è caratterizzato, più della metà, dalle tasse tra Iva e accise. Infatti, si pensa che l’arrivo delle auto elettriche possa rappresentare un problema per il fisco. Abbiamo già visto quanto guadagnano chi lavora in una stazione di benzina e il titolare. Pare che lo Stato guadagni sui carburanti circa il 60% di ciò che spendiamo. Attualmente, sono soggetti a un sistema di tassazione doppio, come già indicato. Stiamo parlando di quella diretta, ovvero l’Iva al 22%, e quella indiretta, cioè le accise. Ma cosa sono? Con questo termine viene indicata l’imposta applicata alla fabbricazione e alla vendita di beni di largo consumo.
Questa tassa indiretta è presente nei Paesi dove un determinato prodotto viene importato. Infatti, la somma delle accise dipende dal concetto di quantità. Stiamo parlando di uno strumento che lo Stato italiano ha scelto di utilizzare per raccogliere i fondi da destinare alle situazioni di emergenza nazionale o per necessità di cassa. Tutte quelle iniziative fiscali collegate non sono, però, mai rientrate. Basti pensare all’addizionale introdotta per la Guerra in Etiopia del 1935. Sono trascorsi più di 80 anni!
La Legge di Bilancio 2021 ha introdotto l’abrogazione dell’imposta regionale sulla benzina, che era stata creata nel 1990. Tale tassa marginale è stata bocciata dalla Commissione UE e così le regioni si sono adeguate. Nonostante ciò, tutte le regioni godono lo stesso di una compartecipazione all’accisa sulla benzina per autotrazione.
Ora, facendo il punto della situazione, tenendo conto di un determinato costo sostenuto per il carburante va considerato che il 68% va allo Stato attraverso le tasse, il 30% è il guadagno dell’industria petrolifera e il 2% spetta al distributore. Indubbiamente, la percentuale delle tasse è quella che incide maggiormente sul costo del carburante in Italia. Vi abbiamo, intanto, indicato qualche consiglio per risparmiare sulla benzina e sul gasolio con la vostra auto.